Una serata organizzata dalla delegazione FISAR Alessandria Asti presso l’azienda vitivinicola COLOMBO a Bubbio (AL), ospiti di una masterclass sul Pinot Nero tenuta dal professor enologo Luigi Bertini che ha presentato il vitigno da sempre considerato un’eccellenza: il Pinot Nero.
Il nome non avrebbe bisogno di alcuna presentazione ma come si deve ad ogni eccellenza, ogni nozione è più che meritata.
Considerato un vitigno che da vita ad alcuni dei vini più fini, eleganti e complessi del mondo, deve il suo nome al termine francese “pinot” (pigna) per via della forma allungata del grappolo, con acini fitti attaccati gli uni agli altri; vitigno internazionale antico, proveniente dalla Borgogna ed oggi diffuso in molti paesi europei e nel resto del mondo.
I vini che ne derivano non si possono certo definire semplici, la resa è generalmente bassa, il vitigno presenta infatti difficoltà nella coltivazione e nella torchiatura e la maturazione del vino richiede intuito e sensibilità.
Per maturare in modo uniforme e sviluppare un aroma intenso, l’uva ha bisogno di una stagione lunga e regolare durante la quale il caldo può essere non meno dannoso dell’umidità.
Il pinot nero richiede grandi cure al fine di poter regalare al consumatore un vino di qualità particolarmente alta, nessun altra uva presenta tante difficoltà per il raggiungimento del colore e del contenuto di tannino desiderati non possedendo spiccate capacità coloranti, caratteristica evidente nel colore e nella trasparenza dei suoi vini.
Sapientemente lavorato con maestria dall’enologo di cantina Daniele Carboni, il quale durante la visita in cantina ha spiegato come le loro uve vengano lavorate direttamente all’interno dei serbatoi, con una pigiatura soffice che permette di lavorare gli acini interi scegliendo una macerazione a freddo prima dell’inizio della fermentazione alcolica per ottenere un colore ed un tannino particolarmente eleganti.
Due le etichette in degustazione per il metodo classico, il NATUSIA che si presenta di un giallo paglierino con un perlage fine e persistente, al naso sentori di fiori bianchi e pesca, buona sapidità e una nota dolce che in bocca sembra superare i suoi 4 g/L e l’Alta Langa Rosé (100% pinot nero) che richiama una grande eleganza, un colore buccia di cipolla e sentori di lamponi, spiccata freschezza ed acidità con una lunga persistenza.
Per i fermi abbiamo avuto il piacere di confrontare un Piemonte DOC Pinot nero con fermentazione in acciaio, rosso rubino intenso con sentori tipici del vitigno come la violetta e la ciliegia matura, caldo e con un tannino di una straordinaria setosità; l’APERTURA (100% pinot nero) che riposa in tonneaux e botti grandi per un periodo che va dai 15 ai 18 mesi, rosso rubino tendente al granata (la 2015 è stata un’apoteosi) sentori di frutta rossa matura, le spezie date dal legno come il cuoio e la liquerizia, in bocca armonico ed intenso; in ultimo la Riserva, il MAXIMA, (100% pinot nero) prodotta solo nelle annate migliori, un vino con un tannino fine ed elegante, complesso ma equilibrato ed avvolgente con ottime aspettative di invecchiamento.
I tipi di vino prodotti dal pinot nero sono altrettanto numerosi dei terroirs e delle persone che li lavorano, proprio come riesce a fare questa cantina, sapendo lavorare un vitigno eccelso, in modo straordinario.
Ottonello Federica