In una fredda mattinata di inizio marzo, 03/03/2014, io e i miei compagni di bisbocce nonché seri colleghi, Laura e Brunello, siamo partiti alla volta di Camaiore (Toscana) per partecipare alla settima edizione di TERRE di Toscana, una delle manifestazioni di riferimento per gli eno-appassionati ed ormai assurto a evento di riferimento assoluto per il vino toscano.
Centoventicinque produttori provenienti dall’intera regione tra i quali: Tenuta San Guido, Ornellaia, Banfi, Fontodi, Le Chiuse, Capannelle ecc.
Alle ore 11:00, orario di apertura, eravamo già all’interno dell’Una Hotel Versilia, location di prim’ordine, armati di entusiasmo e dei nostri preziosi calici.
In ordine alfabetico di seguito i nomi delle aziende passate… in “rassegna”: Amerighi, Argiano, Boscarelli, Brancaia, Capannelle, Capezzana, Col di Bacche, ColleMassari, Grattamacco, Isole e Olena, La Massa, Le Ragnaie, Lisini, Macchion dei Lupi, Mantellessi, Montevertine, Panizzi, Piaggia, Podere Salicutti, Podere il Carnasciale, Podere Sapaio, Poggio al Tesoro, Tenuta San Guido e Tua Rita.
Non male ehh!! Purtroppo abbiamo saltato altre incredibili realtà ma… in qualche modo ci garbava l’idea di tornare a casa!
Di tutte le aziende sopra riportate soltanto la prima, ossia Amerighi Stefano di Cortona si è dimostrata al di sotto delle mie aspettative in quanto i vini proposti, tre Syrah di cui un 2011 e due 2010, avevano il grosso difetto di provenire da impianti troppo giovani. I vini non avevano difetti evidenti ma delle carenze sia nei profumi che nella struttura.
Non voglio farvi l’elenco di tutti i vini degustati ma estrapolare soltanto alcune delle degustazioni, quelle che mi hanno emozionato e/o soddisfatto maggiormente.
Da sempre prediligo una tipologia di rosso toscano ovvero il Nobile e giustappunto non potevo lasciarmi scappare l’occasione di poter assaggiare i vini dell’azienda Boscarelli.
In degustazione erano presenti i seguenti vini: Rosso i Montepulciano Prugnolo 2012, Vino Nobile di Montepulciano 2011, Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2009, Vino Nobile di Montepulciano Nocio dei Boscarelli 2009 e il Vin Santo di Montepulciano Familiae 2003.
Che dire di Boscarelli; intanto che i vigneti sono situati nella storica zona di Cervognano a circa 300 m.l.m. su terreni prevalentemente calcarei di origine alluvionale. Il vitigno maggiormente utilizzato è il Sangiovese che in questa area è presente nella varietà chiamata Prugnolo Gentile e poi Colorino, Canaiolo, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah. Personalmente trovo straordinari tutti i vini di questa azienda in quanto hanno tutti un unico comune denominatore, l’eleganza.
A partire dal Rosso 2012 a base ampelografica Prugnolo Gentile, un vino semplice di un bel rosso rubino dove spiccano le note floreali, vinose e di frutti rossi, il Nobile 2011 dove al Prugnolo vengono aggiunti Colorino e Canaiolo e dove l’affinamento (vedi disciplinare).
Il Nobile Riserva 2009 il vino, usando una forzatura, più internazionale in quanto si sente la presenza vegetale del Cabernet Sauvignon.
Infine il Nocio 2009, il vino di punta dell’azienda , un Sangiovese in purezza proveniente dal vigneto più vocato: Vino Rosso Rubino intenso con unghia che tende al granato. Prugna, ciliegia sotto spirito, liquirizia e tabacco. Un Nobile ben strutturato, di corretta e piacevole avvolgenza , con un’acidità ben bilanciata e con dei bei tannini. Nel complesso un vino con caratteri organolettici in perfetto equilibrio tra di loro.
Spostandoci a Barberino Val d’Elsa ci siamo fatti travolgere dai vini della famiglia De Marchi – Isole e Olena.
Francamente non ero mai riuscito ad assaggiare i vini di Isole e Olena ed ero curioso di approcciarmi al famoso Cepparello.
Dopo la degustazione non esito a definire “Il Cepparello 2010” uno dei migliori sangiovese mai assaggiati. Rubino non intenso e al naso profumi non eccessivi ma netti di ciliegia, prugna, . Tannini incredibilmente morbidi in un vino che fa dell’equilibrio il suo punto di forza.
Collezione De Marchi Syrah 2007. Mamma mia!! Sembrava un Syrah, un grande Syrah della Cote Rotie. Colore intenso con spezie dolci e frutti rossi maturi molto intensi. In bocca caldo e di una morbidezza difficilmente eguagliabile. Di grande corpo con un finale lunghissimo.
Il miglior Syrah italiano mai degustato.
Con Macchion Dei Lupi siamo finiti a Suvereto nella Val di Cornia. Azienda giovane, orientata alla biodinamica (R. Steiner) che non fa uso di prodotti di sintesi e pesticidi e che in cantina tende ad utilizzare utilizzare i più semplici e meno invasivi prodotti enologici.
Esperienze 2010: saranno il terreno di origine lavica, l’escursione termica e la gestione in vigna ma raramente mi è capitato di apprezzare un Cabernet Sauvignon 80% – Sangiovese 20% così intenso.
Colore impenetrabile, vegetale, frutti rossi maturi e aromi di tostatura per un vino che in bocca esplode e da il meglio di sé confermando quanto rilevato al naso ma con ulteriori sentori di caffè, cioccolato e spezie: vino di grande struttura che contrariamente a quelli descritti precedentemente risulta particolarmente fine ma sicuramente franco e persistente.
Lisini = Montalcino.
Brunello di Montalcino 2009: un Sangiovese Grosso in purezza all’altezza di questo nome. Aranciato e intenso con sentori di differene natura; si va dai frutti rossi, anche il lampone, al tabacco, spezie e note balsamiche. In Bocca è elegante e schietto con tannini magistralmente domati. Un grande Brunello.
Infine vorrei fare una menzione speciale per i vini di Colle Massari, il Lombrone in special modo, la splendida verticale di Caberlot offertaci da Podere il Carnasciale ed ai due vini che hanno chiuso la nostra degustazione, ovvero i Vin Santo di Boscarelli e Capezzana che pur avendo caratteristiche differenti si sono dimostrati incredibilmente freschi e con una PAI molto molto molto lunga.
Alla prossima.
Mirko Sciutto